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Genere: Robot.

Recensione Baldios

Baldios, il guerriero dello spazio
Uch? senshi Baldios
[Kokusai Eigasha 1980 (Ashi Production 1981?)] Buoni: Marin Raigan, Raika, Oliver, Jenny, il professor Reikaan, la dottoressa Era Quinstein
Nemici: Gattler, Aphrodia
Robot. S-1, primo pianeta in orbita intorno alla stella Saul, distante 33.000 anni luce dal centro dell’universo, un pianeta bruciato dalle radiazioni, dove gli uomini sono costretti a vivere nel sottosuolo. Mentre gli scienziati si sforzano per costruire un dispositivo di depurazione, il dittatore Theo Gattler (chiamato anche Conducator) decide di abbandonare quel mondo morente e intraprendere un viaggio di 20.000 anni luce verso un nuovo pianeta che sostituisca S-1.

Gli scienziati, guidati dal professor Reikaan, si oppongono a questa decisione, incolpando i militari di essere i veri responsabili del disastro ecologico, e sostenendo che la responsabilità prima degli abitanti di S-1 dovrebbe essere quella di risanare il pianeta da loro stessi inquinato, invece di abbandonarlo dopo averlo reso inabitabile. Il prof. Reikaan è però riuscito a costruire finalmente una macchina capace di depurare l’aria di Sl nel giro di un anno e mezzo quando però la ribellione dell’esercito è già in corso e ha un progetto ben definito, che non prevede modifiche né intromissioni. Un soldato piomba nel laboratorio proprio durante i rallegramenti degli scienziati per l’eureka appena gridato, e seguendo scrupolosamente i piani di Gattler, ignora l’invenzione e uccide tutti gli scienziati, Reikaan compreso. Marin, figlio dello scienziato, che è accorso al suono degli spari ed ha assistito all’omicidio in prima persona, si ritrova all’improvviso nel centro del mirino, e con molta abilità lancia un frammento di metallo conficcandolo proprio nella gola del soldato, che muore sul colpo.

Si scopre poi che il soldato è il fratello di Aphrodia; questa accorre e, in uno scoppio d’ira, guarda con odio Marin. Costui la riconosce in un bellissimo ricordo: pochi giorni prima l’aveva vista in abiti femminili e capelli sciolti al vecchio faro di S-1, innamorandosene subito. Il padre di Marin, non ancora morto del tutto, si rialza e spinge il figlio in una stanza a chiusura blindata che ospita la sua gigantesca astronave.

Le ultime parole del padre, trasmesse attraverso la porta, cambiano per sempre il carattere di Marin, e lo spingono a rinnegare la razza del popolo di S-1 (nel frattempo schieratosi unanime al fianco di Gattler) e a rifugiarsi nella sua astronave, il Pulse ‘n’ Burn. Gattler parte per il suo viaggio di conquista e Marin lo insegue per impedirgli di trasformare un nuovo pianeta in un deserto radioattivo come S-1. L’astronave di Marin, il Pulse ‘n’ Burn, resta vittima di una distorsione temporale, e viene catapultata nella Terra del XXII secolo, proprio mentre l’esercito imperiale di S-1 (l’armata Aldebaran) ha iniziato a sferrare i suoi attacchi: la Terra è il pianeta che Gattler aveva designato per sostituire S-1. Marin, che era stato costretto ad un atterraggio di fortuna sulla Luna, viene salvato e portato sulla Terra nella base segreta Blue Fixer, un base il cui scopo è l’addestramento di personale specializzato per difendere la Terra.

La base è comandata dal comandante Johnathan Bannister, che si avvale della preziosa collaborazione della scienziata tedesca Era Queenstain (figura femminile lucida e forte, incrollabile punto di riferimento della base Blue Fixer e dei suoi piloti irruenti ed emotivi). Alla base Blue Fixer vi sono poi i piloti Raika Hokuto, Jamie Hoshino (altra importante figura femminile: sincera e innamorata, solare e ottimista, nonostante le dure prove che deve superare) e Jack Oliver (del quale non può sfuggire il naso lungo caratteristico delle raffigurazioni degli occidentali).

Alla base, tuttavia, Marin viene guardato con sospetto perché considerato una spia aliena, e nonostante il ragazzo si offra volontario per combattere dalla parte della Terra, non riesce ad ottenere la fiducia di Raika e Oliver. Esiste poi una Unione Mondiale, massimo organo politico terrestre, rappresentato dall’anglofono Morgan; questa ripartizione tra potere politico e potere tecnologico è ancora più interessante se si considera che i Blue Fixer, pur sottostando (non senza qualche screzio) alle direttive della Federazione, rappresentano un’organizzazione nettamente diversificata dall’esercito federale e costretti a sopportare le prove più dure per salvare la Terra.

Nel frattempo, i terrestri sono in grande difficoltà: gli alieni, infatti, posseggono una schiacciante superiorità tecnologica, che permette ai loro mezzi di volare nella quarta dimensione (o subspazio), rendendoli così invisibili e irraggiungibili fino all’istante in cui si materializzano improvvisamente in prossimità dei loro obiettivi. Per contrastare gli alieni, la professoressa Queenstain decide di applicare la tecnologia del Pulse ‘n’ Burn di Marin, e facendolo combinare con i mezzi pilotati da Raika, il Cutter Ranger, un carrarmatino, e da Oliver, un biondo ricciolone Oliver, con il Baldin Pryce, un’astronavetta dal design aerodinamico, riesce a costruire un possente robot in grado di volare nel subspazio: Baldios.

Nel primo attacco di S-1, Raika e Oliver vengono spinti da un robot in mare a bassissima profondità, tant’è che la pressione dell’acqua sta per annientarli definitivamente.

Mentre Aphrodia vede ormai compiuta l’invasione, Marin sopraggiunge in mare con il Pulse ‘n’ Burn: l’amore per la Terra è troppo forte per cadere di fronte a banali motivi xenofobi. In mare soccorre i due piloti e li convince a formare il Baldios. Una volta avvenuta la trasformazione, il robottone spacca tutto, e Aphrodia si ritira alla base umiliata per aver perso la prima battaglia mentre Marin, è l’unico in grado di pilotare il Baldios, grazie al suo valore in battaglia riesce finalmente a guadagnarsi la fiducia dei suoi compagni.

E poi c’è Aphrodia, il comandante supremo dell’esercito di S-1, che odia Marin dal giorno in cui questi uccise suo fratello Milan (Milan, a sua volta, aveva appena ucciso il padre di Marin), e come se non bastasse, la sua abnegazione e assoluta fedeltà al regime la spinge a considerarlo un traditore di S-1. Gli eventi porteranno ripetutamente i due giovani uno di fronte all’altro, gettando però Aphrodia in una crisi di identità alla quale reagirà in modo estremo.

Ma i sentimenti contrastanti di Aphrodia sono dovuti principalmente al carisma ipnotico di Gattler (terzo vertice di questo inconsueto rapporto triangolare). Facendo credere che si fosse trattato di un incidente, Gattler aveva fatto sopprimere i genitori di Aphrodia, suoi avversari politici, quando lei e Milan erano ancora bambini. I due vengono però adottati proprio dall’assassino dei loro genitori, e Aphrodia cresce completamente plagiata da Gattler. Da un’allegorica sequenza, sappiamo che il dittatore si è imposto su di lei anche deflorandola, un evento che ha traumatizzato la ragazza, ma che allo stesso tempo sembra essersi rivelato decisivo per la sottomissione al suo padre-padrone e creatore. Aphrodia si è così trasformata in una fedelissima succube di Gattler, al quale obbedisce ciecamente.

E lui, consapevole che i suoi ufficiali non aspettano altro che rovesciarlo, l’ha nominata comandante supremo dell’esercito Aldebaran. Aphrodia è orgogliosa della sua carica, e arriva a dichiarare di aver rinunciato ad essere donna nel momento in cui ha indossato l’uniforme. Il finale: Dopo che la guerra ha portato 30 milioni di morti tra le fila degli alieni, Gattler decide di ibernare i restanti civili e di lanciare l’attacco finale alla Terra.

I Blue Fixer osservano così impotenti il compiersi della catastrofe provocata dallo scioglimento dei ghiacci polari (scioglimento dovuto a causa dell’esplosione di alcune bombe ad elevata potenza distruttiva, installate in Artide e in Antartide dalle armate di Gattler). L’inferno d’acqua porta via con sé 3 miliardi e mezzo di vite. L’esercito Aldebaran si prepara all’attacco, e mentre Gattler osserva compiaciuto la nuova Terra “purificata” dalle acque, improvvisamente si accorge che la nuova topografia è del tutto simile a quella di S-1. Di ciò se ne è accorta anche la professoressa Queenstain, che confida a Marin che gli abitanti di S-1 e Marin stesso potrebbero aver compiuto un viaggio a ritroso nel tempo. Ormai però è tardi per fermare questa guerra fratricida: dopotutto, uccidersi l’un l’altro è la storia del genere umano.

Aphrodia, dopo aver a lungo maturato un sentimento di simpatia e ammirazione nei confronti di Marin, assume comportamenti più remissivi e per questo viene esautorata dal suo ruolo. Fugge quindi verso la Terra e viene catturata da Marin che la porta alla base dei Blue Fixer.

Il linciaggio di Aphrodia viene evitato solo grazie alla dottoressa Queenstain che spera di ottenere dall’ex comandante informazioni preziose su Aldebaran. I Blue Fixer sono ormai sicuri che la Terra e S-1 sono lo stesso pianeta, e si ricordano che Gattler controlla ancora delle basi missilistiche terrestri provviste di ordigni all’idrogeno. Intanto sulla Terra iniziano ad esplodere le testate nucleari.

Dopo uno scontro decisivo nello spazio tra i Blue Fixer e l’armata Aldebaran, Gattler a bordo di una capsula di salvataggio osserva la Terra devastata da rosse nubi radioattive: “Sono stato io”. In uno scontro tra Marin e Gattler, alle accuse di Marin, Gattler risponde che il destino non può essere cambiato, è un cerchio senza uscita: la Terra è condannata a essere contaminata. Gattler, a bordo di quello che rimane della Argor, compie un nuovo balzo iperspaziale insieme ai suoi diecimila soldati ibernati rimasti, alla ricerca di un nuovo pianeta che soddisfi le sue ambizioni. Il Pulse ‘n’ Burn, ormai provato da tante battaglie, torna verso la Terra, incendiandosi nell’atmosfera e tracciando nella notte una scia luminosa come una stella cadente.

Marin non reagisce: nulla sembra avere più un senso. Intanto Aphrodia riesce a fuggire dalla base dei Blue Fixer, ma la sua navetta viene abbattuta da un soldato di S-1. Il relitto del Pulse ‘n’ Burn giace abbandonato sulla spiaggia, sotto un cielo tinto da un rosso inquietante. Marin si risveglia colpito dalle onde, e mentre cammina sulla battigia, si apre un panorama di rovine… appare poi Aphrodia, sfinita e in lacrime, che muore fra le braccia di Marin.
Nota: alcune armi di Baldios: dalle spalle uscivano due cannoni ad altissima potenza, poi non mancavano vari raggi e una spada lunghissima ed affilata. Bellissimi anche i combattimenti nel sub-spazio, reso con un effetto a dir la verità un po’ misero.

Altra caratteristica dei combattimenti era che alcuni robot nemici erano persino più belli del Baldios; da citare per esempio il robot-diavolo (con le ali alla ‘Devilman’) costruito completamente in oro puro.
Nessuna scena Super Deformed o comica. Nessun Eroe Solitario che vince tutte le battaglie grazie al proprio valore.

Nessun Amore Indissolubile tra i protagonisti. Una serie disperata e che sembra dirci che non è possibile cambiare il destino; anche i terrestri non fanno prigionieri, è una guerra per la sopravvivenza e non c’è spazio per nient’altro che non sia odio.
Nota: gli ultimi episodi sono stati pubblicati recentemente in videocassetta. Esiste anche un film che riassume l’intera serie.

Nota: nell’ultima trasmissione (Telenorba) hanno lasciato le sigle giapponesi.

Record assoluto: è l’unica serie in cui sono i terrestri a perdere.

Record assoluto: serie trasmessa illegalmente e mai più replicata.

31 EP su 39, TeleNord, 1982

Il coro di Baldios [Delfino – Andrea Lo Vecchio, 1982], originale giapponese (per MTV).

Baldios TESTO SIGLA INIZIALE

Titolo: Baldios (sigla)

Per noi che siamo giovani
e crediamo negli eroi;
per chi ama l’avventura
e sogna che non finisca mai;

per chi crede nel bene
alla fine vincera`:
un nuovo campione
a cui volere bene ora c’e`!!!

Baldios Robot, Baldios Robot
Baldios Robot, Baldios Robot

Baldios l’invincibile
lo seguiremo finche` ci sara`
Baldios l’indistruttibile
per il bene dell’umanita`

Baldios Robot, Baldios Robot
Baldios Robot, Baldios Robot

Per chi ama giocare
ma usando tanta fantasia;
per chi pensa che un mondo
nello spazio ci sara`;

per chi non vuol restare
sempre e solo qua:
un nuovo campione
a cui volere bene ora c’e`!!!

Baldios Robot, Baldios Robot
Baldios Robot, Baldios Robot

Baldios l’invincibile,
Baldios, indistruttibile,
Baldios, intergalattico,
baluardo della civilta`

Baldios l’invincibile
lo seguiremo finche` ci sara`
Baldios l’indistruttibile
per il bene dell’umanita`

Baldios Robot, Baldios Robot
Baldios Robot, Baldios Robot

Baldios l’invincibile
lo seguiremo finche` ci sara`
Baldios l’indistruttibile
per il bene dell’umanita`

Baldios Robot, Baldios Robot
Baldios Robot, Baldios Robot

Baldios l’invincibile
lo seguiremo finche` ci sara`
Baldios l’indistruttibile
per il bene dell’umanita`…

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