Jeeg robot uomo d’acciaio: download sigla / suoneria mp3

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Genere: Robot

K?tetsu Jeeg (?????)
[Toei Animation 1975] Go Nagai
Buoni: Hiroshi Shiba [?], la sorellina Mayumi [???], la madre Kikue, Miwa Uzuki, il professor Shiba, il professor Dairi, Shorty bambino orfano adottato dagli Shiba, Don [??] e Pancho i piloti del Mechadon
Nemici: l’Imperatore Yamatai, la Regina Himika [???], e i suoi tre ministri Ikima, Mimashi, Amaso, e i mostri Haniwa, il Generale Flora

Durante uno scavo archeologico, il professor Shiba trovò una campana di bronzo appartenente a un’antica civiltà scomparsa molto tempo prima. Sulla campana vi erano molti geroglifici ma il professore solo dopo molto tempo fu in grado di tradurli.

Sfortunatamente questi simboli presagivano cattive notizie per il mondo intero: il malvagio popolo di Haniwa sarebbe presto tornato in vita per conquistare il mondo eliminando chiunque si fosse opposto al suo potere. Esiste solo una cosa in grado di fermarli, un potente robot dotato di armi letali. Sfortunatamente il robot non esisteva ancora e il professore decise di costruirlo.

La campana di bronzo infatti aveva un altro segreto nascosto al suo interno: una potente sorgente di energia magnetica! Il professore allora decise di miniaturizzare la campana e nasconderla nel petto del suo giovane figlio. Hiroshi, questo il nome del ragazzo, con la campana nel petto diventerà invulnerabile e sarà in grado di trasformare il suo corpo in Jeeg, un potente robot d’acciaio.
… Dopo 25 anni dalla scoperta le profezie della campana diventarono realtà. Il malvagio popolo di Haniwa era tornato e la Regina Himika dell’Impero Yamatai dei Regni Sotterranei era al comando dell’esercito. Himika voleva conoscere i segreti della campana di bronzo, necessaria per la conquista del mondo, e ordinò di trovare il Professor Shiba per obbligarlo a collaborare con loro. Un giorno due soldati di Himika fermarono il professor Shiba sulla via di casa e gli chiesero il segreto della campana; naturalmente egli si rifiutò di parlare della campana di bronzo e così lo uccisero, o così pensavano, dato che durante la colluttazione il prof. Shiba cadde in un dirupo. Miwa, assistente personale del prof. Shiba lo trovò morente e lo aiutò a tornare a casa dove poté consegnare un nastro di computer al figlio prima di morire. Hiroshi si recò nella stanza del computer e dopo averlo inserito, la “memoria” di suo padre fu trasferita nel computer e un’immagine del prof. Shiba apparve sullo schermo che rivelò a suo figlio il potere nascosto che gli donò 25 anni prima: la famosa campana impiantata attorno al suo cuore. Gli affida poi un ciondolo a forma di testa e un paio di guanti magnetici, coi quali riesce a trasformarsi nella testa del Jeeg Robot. Hiroshi è ora pronto per diventare per la prima volta nella sua vita Jeeg, robot d’acciaio. Hiroshi si trasforma nella testa di Jeeg e Miwa gli lancia il resto del corpo con il Big Shooter (una sorta di navetta spaziale).

Grazie alla sua energia magnetica Hiroshi è in grado di agganciarsi con tutti i componenti del corpo di Jeeg. Il Jeeg, pur combattendo contro le forze del male, era mal visto dalla popolazione, che voleva a tutti i costi che il laboratorio venisse chiuso perché secondo loro era radioattivo. Comandato dal simpatico prof. Dairi, il laboratorio poteva anche alzarsi in volo. Era anche
dotato di una barriera che, al contrario di quella di ‘Mazinga Z’, non è al laser, ma è costituita da una caterva di mine sospese in aria. La loro utilità resta comunque ridottissima (come tutte le barriere delle basi nei cartoni robotici).
Una lunga guerra era iniziata e finirà solo quando Jeeg distruggerà completamente il popolo di Haniwa portando la pace sulla Terra. Dopo molti tentativi i generali di Himika riescono ad impossessarsi del segreto della campana, ma per ironia della sorte, quel segreto sarà fatale alla sanguinaria regina. Il Grande Imperatore del Drago, evocato grazie alla campana, uccide Himika e sottomette con la forza il suo popolo, partendo alla conquista della Terra.

Il suo più fedele generale è Flora, una donna molto bella, dalle origini infelici che dopo essersi più volte scontrata con Hiroshi, arriverà quasi ad innamorarsi di lui e lo aiuterà, pagando però con la vita. Il finale: nella penultima puntata, dopo una dura battaglia nella quale Hiroshi sta per soccombere, e il professor Shiba sacrifica la sua esistenza elettronica, il Grande Imperatore viene sconfitto e ucciso. Hiroshi non potrà più trasformarsi in Jeeg – i suoi guanti sono stati distrutti durante il combattimento – ma la Terra si avvia ora verso un periodo di pace. L’ultima puntata, “Verso la vittoria”, è effettivamente un “collage” dell’intera serie. Infatti, viene ripercorsa l’intera storia, mostrando scene a partire dalla prima puntata, dove il padre di Hiroshi trova la campana necessaria al popolo dell’Impero Yamatai dei Regni Sotterranei per conquistare la Terra, fino a giungere al combattimento finale.
Nella serie compariva anche un robot buono e pasticcione, il Mechadon (poi ricostruito come Mechadon 2 dopo essere stato distrutto nell’ep.18), ideato dalla coppia di imbecilli Don e Pancho (sulla falsariga del mitico Boss Robot). Armi tipiche di Jeeg: il doppio maglio perforante, il raggio protonico e i raggi delta. I componenti speciali di Jeeg sono gli astromissili (perforanti), il bazooka, gli scudi rotanti, gli astrocomponenti, i supercomponenti subacquei, e il cavallo H305, poi ribattezzato, meno prosaicamente, Antares.

Curiosità: chi è Fogus? alcuni pensano che Piero Pelù dei Litfiba canti in una sigla apocrifa: lui nega, ma il produttore conferma. Ma quasi sicuramente Pelù non c’entra niente. Il brano di Fogus è datato 1979, ma all’epoca Piero aveva 17 anni, mentre all’ascolto si ode la voce di un uomo adulto: la prova definitiva che non si tratta di lui si ha se si confronta con la voce che egli ha nel suo primo album, “Desaparecido” del 1985, o nel secondo, “17 Re”; voce diversa davvero dal brano di Fogus. Il “qui pro quo” è nato probabilmente nel momento in cui ha cominciato a girare (anche trasmessa per radio) una versione live di Jeeg Robot interpretata dagli “Edipo e il suo complesso”. La particolarità dell’interpretazione era che il cantante imitava lo stile che ha Piero Pelù da “EI Diablo” in poi (1990) – stile peraltro molto differente da quello di “Desaparecido”. Alla fine del brano il cantante degli “Edipo” salutava con un bel “Grazie” in perfetto stile Pelù. Forse è bastata una frase del tipo: “Sembra proprio Piero Pelù” a scatenare la nuova “questione omerica”. Ma una nuova domanda inquietante si pone: e se Fogus fosse in realtà Fred bOnGUSto? Attenzione: ad “Anima mia”, programma revival di Fazio e Baglioni nel 1987, viene fatto vedere (senza intervistarlo) il vero (o presunto) Fogus. In una intervista a Douglas Meakin dei Superobot comparsa su Shin Manga vol. 2 (1999) si cita un certo Roberto Fogus. Infine nel giugno 2000, in un thread su IAC dedicato alla trasmissione Macchemù, uno IACer che conosce personalmente i fratelli Balestra afferma che Fogus era lo pseudonimo di Paolo Fogù, purtroppo scomparso da qualche anno. La verità è là fuori.

Nota: il mistero è finalmente svelato: il misteriosissimo Fogus era in realtà Roberto Fogù, scomparso nel 1995. La testimonianza viene direttamente dai musicisti che ci hanno lavorato assieme nel periodo epico delle sigle televisive, ovvero Douglas Meakin dei Superobots e i Fratelli Balestra.

Nota: il Big-Shooter (chiamato così anche in originale: dal cantato della sigla si capisce) veniva lanciato da sotto il mare: la base della navicella partiva capovolta, e dopo un lungo passaggio tortuoso tra le grotte sottostanti la base, agganciava a gran velocità i razzi laterali (pensa se li mancava…). In una puntata un’anomalia fa sì che durante questo tragitto lo shooter venga scalzato fuori pista, causando lo svenimento di Miwa.

Nota: nella serie Hiroshi presenta due diversi tipi di trasformazione intermedia prima di diventare la testa di Jeeg: nelle prime puntate ha due specie di corna, dopo assomiglia alla tuta di Actarus, rossa e nera. Hiroshi poteva stabilizzare la fase di trasformazione ben due volte, ottenendo così due stadi di superpotenza (uno di uomo simil-demone, l’altro di umano con armatura metallica rossa). Da ricordare anche la sua abilità innata con la moto (tipico dei robot) e la moto stessa, che sembrava di più un’astronave!! In ogni puntata, quando Hiroshi si trasformava, saltava con la moto da una rupe. E la moto che fine faceva?

Nota: dal montaggio di alcuni episodi della serie in Italia è stato tratto un lungometraggio dal titolo “Jeeg – Il ritorno di Himika”, in cui il robot d’acciaio affronta la reincarnazione dello spirito della regina Himika, morta per mano dell’Imperatore delle Tenebre. Un altro montaggio, “Jeeg Robot contro i mostri di roccia”, ha la canzone dei Superobots come colonna sonora.

Nota: frase celebre della regina Himika: “Nighini nighini nasanucolò”. Variante: “Neglili neghlili dolò dolò”.

Nota: in vendita nei negozi di giocattoli c’erano dei robot chiamati “Micronauti” che come Jeeg erano composti da pezzi tenuti insieme da giunti magnetici. Chi se li ricorda? Io avevo “Baron Karza”, nero, col cavallo “Andromeda” formava “Star Stallion” ma c’era anche “Force Commander”, bianco e simile ai soldati di guerre stellari, con tanto di cavallo. C’era anche il micronauta verde, il rosso e l’imperatore color oro! In realtà i Micronauti… erano proprio Jeeg! Plagio? No, la casa giapponese che fabbricava i Jeeg aveva venduto lo stampo alla casa americana dei Micronauti, con il vincolo di rendere i robot irriconoscibili dall’originale!

Nota: la sigla video è quella originale giapponese anche se logicamente mancano i loghi e le scritte giapponesi. La sigla audio ha la stessa base di quella originale giapponese ma i testi non sono la traduzione dell’originale, anzi forse è uno dei pochi casi in cui la sigla italiana è migliore, perché quella originale è quasi completamente cantata con onomatopee (ban ban ban, dan dan dan, ecc).

Nota: In una puntata Miwa viene chiamata Michi dal prof. Dairi, in un’altra Mitchi da Pancho.

Record assoluto: è il primo caso di mutazione uomo-robot.
Record assoluto: il Mechadon è l’unico robot ad essere comandato tramite una briglia.

46 EP, AntennaNord, Ott 1979
Fogus nella versione TV (la musica è originale giapponese), Superobots nella versione su disco (con un nuovo arrangiamento) [Paolo Moroni, 1979]

Jeeg robot uomo d’acciaio: vedi video sigla

 

Jeeg robot uomo d’acciaio

Jeeg robot uomo d’acciaio TESTO SIGLA INIZIALE

Titolo: Jeeg robot uomo d’acciaio (sigla)

Titolo: Jeeg Robot uomo d’acciaio

corri ragazzo laggiu’
vola tra lampi di blu
corri in aiuto di tutta la gente
dell’umanita’

corri e va per la terra
vola e va tra le stelle
tu che puoi diventare Jeeg

Jeeg va, cuore e acciaio
Jeeg va, cuore e acciaio
cuore di un ragazzo che
senza paura sempre lottera’

se dalla terra nascera’
la forza che ci attacchera’
noi restiamo tutti con te
perche’ tu…
tu sei Jeeg!

quando il domani verra’
il tuo domani sara’
coi tuoi poteri tu salvi il futuro
dell’umanita’

corri e va per la terra
vola e va tra le stelle
tu che puoi diventare Jeeg

Jeeg va,cuore e acciaio
Jeeg va,cuore e acciaio
cuore di un ragazzo che
senza paura sempre lottera’

se dal passato arrivera’
una nemica civilta’
noi restiamo tutti con te
perche’ tu…
tu sei Jeeg!

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